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Adani: “Milan – Napoli? Da 50-50. Inter? Non solo sfortuna”

Daniele Adani, opinionista di Rai Sport, ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport, in cui ha parlato di diversi temi: dalla settimana di Champions in arrivo con la sfida Milan – Napoli, al risultato deludente dell’Inter in campionato. Di seguito le sue dichiarazioni.

Adani in un’intervista alla Gazzetta: “Nella sfida Milan – Napoli la chiave sarà Osimhen. L’Inter con il Benfica dovrà essere anche fortunata”

Sulla sfida tra Napoli e Milan in campionato: “Ci sono due scuole di pensiero: chi sostiene che quel risultato in ottica Champions sia una fortuna e chi no. Io sto nel mezzo: il Napoli non è uscito depotenziato, ma il Milan si è rafforzato nella convinzione.

Sulla sfida di Champions tra azzurri e rossoneri: “Spalletti dovrà trovare delle contromisure alla pressione che i rossoneri hanno portato con Bennacer alto su Lobotka: una potrebbe essere migliorare il primo palleggio, l’altra la giocata verticale sul centravanti, ma puoi farla solo se hai Osimhen che obbliga gli avversari a non lasciarsi troppo campo dietro. Ecco, la presenza del nigeriano è l’ago della bilancia della sfida, perché a quel punto il Milan potrebbe avere un po’ di timore ad accettare l’uno contro uno in ogni zona. La stagione dice che il Napoli ha fatto meglio del Milan, ma oggi siamo vicini a un 50 e 50, alla luce di quello che ho visto fare dai rossoneri una settimana fa. Il Milan “Penso ripartirà dalle stesse mosse. E cioè Bennacer alto in pressione, Krunic che si abbassa in impostazione, Leao e Diaz bravi nello stringere o allargarsi a turno, i terzini aggressivi. Il Milan visto a Napoli ha la natura di quello che ha vinto lo scudetto. E se i ragazzi di Spalletti non si esprimono al massimo, sanno a cosa vanno incontro“.

Sul risultato deludente del Milan di ieri sera: “Credo abbia pesato il turnover massiccio. Mi ha deluso Origi, il Milan per lunghi tratti della gara è stato poco pericoloso, c’era poca intesa nelle trame di gioco. Non tanto perché i giocatori pensassero alla Champions, ma probabilmente perché i rossoneri non possono permettersi una rotazione massiccia senza perdere qualcosa”.

Sulla sfida di Champions dell’Inter: “Il Benfica avrà anche perso ieri con il Porto, ma è una squadra che in tutta la stagione ha sbagliato sì e no una o due partite, un po’ come il Napoli. È forte e mette in campo la direzione tecnica di Rui Costa nella sua massima espressione e le idee di un allenatore bravo come Roger Schmidt. Io mi aspetto che i portoghesi facciano la loro solita partita di dominio del ritmo e del gioco. L’Inter dovrà essere perfetta e fortunata lì dove non lo è stata di recente: nelle due aree di rigore. Inzaghi non ha un Rafa Silva, genietto tra le linee di Schmidt, capace di dare fantasia alla manovra. E anche gli esterni non possiedono nel bagaglio tecnico l’uno contro uno. Eppure l’Inter in Serie A crea generalmente tanto, grazie alla pulizia dei passaggi, alla fisicità e al lavoro degli attaccanti. Ecco, contro il Benfica non si può pretendere di avere le occasioni di Salerno o di concedere pochissimo a un avversario che gioca un gran calcio. E allora bisogna essere cinici davanti e bravi dietro. Parafrasando quello che è successo nell’andata con il Porto: Lukaku che segna, Onana che para ma “se Inzaghi e la squadra cominciano a pensare che i risultati sono frutto solo di episodi sfortunati, commettono un grave errore“.

Sul Napoli: “La squadra di Spalletti a Lecce ha faticato un po’ a creare e quindi ha ripiegato sulla concretezza della sua difesa. Non ha fatto la solita partita di dominio assoluto, ma ha dovuto vincere contrasti, correre spesso all’indietro. Alla fine il Napoli si è preso tre punti che a mio giudizio possono voler dire scudetto e lo ha fatto comunque con merito, seppur passando dalla sofferenza. Dopo la batosta contro il Milan è quello che serviva“.

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