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Lazio, Acerbi: “Al Milan mi sentivo invincibile e bevevo tanto, poi ho pagato il conto”

Nell’intervista di Acerbi al Corriere della Sera sono tanti i temi trattati dal difensore della Lazio, a partire dal suo tumore al testicolo: Hanno trovato un nodulo a un testicolo durante una normale visita di controllo, sono stato operato immediatamente”.

L’intervista di Acerbi al Corriere della Sera

I dottori mi avevano detto che dopo l’operazione tutto si sarebbe risolto. Non fu così. Dopo altri controlli mi dissero che con il tumore non si sa mai, si può espandere. Meglio fare la chemio. La feci. Ero preoccupato per i miei familiari, non per me stesso. Facevo una vita normale e ho pensato: così si sconfigge il male. Ero sicuro di guarire“.

Può sembrare strano, ma che nella vita volessi fare davvero il calciatore l’ho capito dopo la malattia. Per molti anni ho dato tutto grazie alle doti che mi ha regalato la natura. Giocavo ma forse la passione l’avevo perduta. Prego due volte al giorno, però non è che sia diventato santo. Di casini ne combino ancora“.

Acerbi sull’esperienza al Milan

Al Milan mi sentivo invincibile, libero di fare casini e andare in giro per locali a bere tanto alcol. Anche se poi sul campo andavo lo stesso forte, il fisico mi ha aiutato e la fortuna è stata dalla mia parte. Ma se non fai una vita da atleta a quei livelli si paga il conto“.

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