Serie A

Inter, Lukaku: “L’Italia cacci gli ignoranti dagli stadi”

Romelu Lukaku torna a parlare di razzismo, e lo fa in un’intervista a Sky Sport Uk. Il belga ha fatto un primo resoconto sul suo primo periodo in Italia e all’Inter, sotto la guida di Antonio Conte, per cui spende parole di stima e di apprezzamento.

Lukaku sul razzismo

“Credo che quello passato sia stato un anno triste in generale, ci sono stati molti casi, specialmente nel calcio. Dobbiamo fare meglio, educare le persone. L’istruzione è la chiave: sono fortunato a essere stato a scuola, avevamo più di 50 nazionalità diverse e non ho mai cercato di discriminare qualcuno. Questa è una lezione che insegnerò a mio figlio, che nessuno è diverso, tutti sono uguali. L’Italia? Per me è un Paese bellissimo in cui vivere e c’è il potenziale per essere un grande campionato come una volta, ma bisogna lavorare insieme per tenere quelle persone ignoranti fuori dallo stadio”.

Sull’allenatore: “Non è una persona che vuoi contrariare. Ti dice in faccia se fai bene o se sbagli. Ricordo una delle mie prime partite di Champions League contro lo Slavia Praga, quando ho giocato davvero male e me lo ha detto di fronte a tutta la squadra. Non mi era mai successo in carriera. Mi ha detto che mi avrebbe tolto dopo cinque minuti se fosse accaduto di nuovo. Abbiamo giocato il derby di Milano subito dopo e ho giocato una delle mie migliori partite della stagione. Ha rafforzato la mia fiducia e mi ha svegliato allo stesso tempo. Conte lo fa con tutti, non importa chi sei. Tutti sono uguali. Lavori duro, ti alleni duramente e giochi. Se non fai quello che dice, non giochi”.

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