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I segreti del sorprendente Lecce di Fabio Liverani

Sempre più sorprendente il Lecce di Liverani che espugna il San Paolo di Napoli per 3 a 2 offrendo una prestazione più che soddisfacente.

Il sorprendente Lecce di Liverani, l’analisi

La vittoria dei salentini a Napoli mancava dalla stagione 1997/98. Ieri il Lecce è stato semplicemente perfetto, impeccabile almeno fino alla sbavatura di Lucioni che ha regalato un finale di gara thriller ai giallorossi.

Probabilmente, dopo Torino, il miglior Lecce visto in stagione. Un’impresa storica targata anche Liverani, che ci ha messo del suo affinché la squadra avesse il giusto atteggiamento. L’idea della difesa a cinque, per attendere gli avversari nella propria metà campo e poi ripartire, non gli è passata minimamente per la testa.

Avanti col solito e sfacciato 4-3-1-2, che in realtà con Saponara e Falco larghi in partita è un 4-3-3 e, a volte, anche un 4-4-2 con Majer che scala sulla destra lasciando centrali Barak e Deiola. E se c’è chi ha elogiato il Verona sabato sera per aver battuto la Juventus, non si può non fare lo stesso con i salentini: la conferma è che se in campo vai per lottare e giocare al calcio, importa poco l’avversario che hai di fronte.

Lapadula continua a segnare, Mancosu risponde colpo su colpo per il titolo di capocannoniere della squadra. Ma ancora una volta va sottolineato l’apporto di Deiola, Barak e Saponara, che a gennaio hanno dato un volto completamente nuovo alla squadra. Qualità ed esperienza, da Serie A. Vanno fatti anche i complimenti a chi ha deciso di scommettere sul rientro in Italia di Giulio Donati, che ha giocato ad alti livelli in Germania, ed in Champions League, non a caso.

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