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Guillelmo Amor, grande al Barcellona, deludente alla Fiorentina

Guillelmo Amor è ancora oggi un grande mistero del calcio italiano. Un grande al Barcellona che alla Fiorentina non lasciò mai il segno. Trecentoundici presenze in undici stagioni, trentotto reti segnate in blaugrana. Da Barcellona andò via per specifico volere dell’allenatore Van Gaal. E approdò a Firenze.
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Guillermo Amor dal Barcellona alla Fiorentina

Era il 20 Giugno 1998, in quell’occasione i dirigenti della Fiorentina (Luna, Antognoni e Governato) incontrarono i rappresentanti del giocatore. A sera, nessuno annunciò ufficialmente il passaggio in viola di questo pezzo di storia del calcio catalano. Ma le trattative erano già praticamente concluse.

Due anni a Firenze senza lasciare il segno

Due anni a Firenze, con l’opzione per il terzo. Purtroppo o per fortuna, mai esercitata. I suoi compagni avevano già deciso a chi poteva assomigliare, dal punto di vista calcistico: ad un centrocampista eclettico, capace di ricoprire parecchi ruoli in mezzo al campo: Deschamps. Lui ringrazia, e puntualizza: «Il paragone mi sembra interessante e lusinghiero. Io, però, forse ho piedi migliori del francese». Forse, appunto. In molti nutrono ancora seri dubbi in merito. Uno che sa stare al suo posto, Guillermo Amor. Che nei primi mesi nel calcio italiano non ha avuto spazi infiniti nei quali liberare la fantasia (?), ma mai ha azzardato un accenno di polemica. Trapattoni nutriva per lui una profonda stima. E quando parlava della sua truppa aveva spesso una citazione per lo spagnolo. Peccato che in riva all’Arno lo Scudetto l’abbiano visto col binocolo. Dopo Firenze (e anche durante) il nulla.

Anonimo alla Fiorentina

Grande giocatore in blaugrana, soprattutto prezioso in fase di copertura e nell’impostazione della manovra, poiché in grado di coprire ruoli diversi, nel capoluogo toscano non è riuscito ad imporsi. Ma perché il tecnico Van Gaal decise di sbarazzarsi di quello che era da considerasi ormai una bandiera del Barcellona? Una pedina importante e sempre presente nei momenti difficili? Fatto sta che da quando si recise il cordone ombelicale con la “sua” squadra, Amor non sarà più lo stesso.

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Il ritorno in Spagna

Anonimo a Firenze per due anni, appena dignitoso nel ritorno in Spagna con la maglia del Villarreal, per poi lasciare mestamente il calcio giocato con il pittoresco Livingstone, in Scozia. Non meritava un canto del cigno così triste e malinconico. Soprattutto perché ci si può perdere, nel tentativo di rincorrere e catalogare i trionfi personali di Amor. Cinque successi nel campionato spagnolo, una Coppa dei Campioni (1992), una Coppa delle Coppe e due Supercoppe Europee. Con 37 presenze con la Nazionale spagnola dal 1990 al 1998, anno in cui si trasferì in Italia.

L’addio al calcio

L’anno nero di Guillelmo, che da quel momento non è stato più lo stesso. Appese le scarpe al chiodo, la sfortuna ha continuato a perseguitarlo: il 16 Dicembre 2007 è rimasto coinvolto in un incidente stradale mentre percorreva l’autostrada che collega Valencia a Barcellona. Era di ritorno appunto da Valencia, dove era stato in qualità di commentatore per il match tra la formazione di casa e il suo Barcellona. Ancora una volta croce e delizia della sua vita.

 Le statistiche

Stagione Squadra Presenze Reti
1986-88 Atletico Barcellona
1988-98 Barcellona 311 38
1998-99 Fiorentina 16
1999-00 Fiorentina 8
2000-02 Villarreal 64 1
2002-03 Livingstone 3

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