Calcio estero

Grifo: “Conservo ancora a casa la mia maglia numero dieci dell’Italia”

Ha parlato ai microfoni di gianlucadimarzio.com, l’attaccante del Friburgo Vincenzo Grifo, che si è soffermato sul sogno realizzato di giocare in Nazionale. Il giocatore che ha rivelato di conservare ancora con emozione la sua maglia numero dieci della Nazionale: “Quando a casa rivedo la dieci degli azzurri fatico ancora a credere sia successo davvero”.

Le parole di Vincenzo Grifo

“Uno che non segue la Bundesliga è normale si chieda: ‘Ma da dove viene quel Grifo?’. Non posso essere conosciuto come Insigne o Verratti”. Sulla ripresa del campionato: Vogliamo ricominciare il prima possibile, anche se nessuno può prendersi la responsabilità di farlo con gli spettatori. Scendere in campo senza pubblico fa male, ma così possiamo rendere più felici le persone a casa”.

Sulle restrizioni del governo tedesco per il Coronavirus

Si può uscire in due, ma i ristoranti sono chiusi e la polizia ti ferma spesso. È una situazione nuova per tutti, io soffro perché sono abituato a uscire molto. Un mese chiuso in casa diventi pazzo.

Il programma d’allenamento del suo Friburgo

“Ci alleniamo a gruppi di tre: un allenatore e due giocatori. Facciamo esercizi con la palla in campo e la parte atletica a casa. Il venerdì è libero, poi sabato torniamo al campo. Ma a scaglioni, ognuno a un orario differente. Al centro sportivo andiamo già vestiti, poi subito in macchina per fare stretching e doccia a casa”.

Sull’emozioni dell’esordio in Nazionale rivela Grifo

“È qualcosa che non si può spiegare, servirebbero due ore. Ripenso a quando, da bambino, andavo al mercato di Lecce con i miei nonni e compravo la maglia dell’Italia di Totti o Del Piero a cinque euro. La indossavo tutto agosto, ci giocavo a calcio, ci andavo al mare. Quando sono diventato professionista ai miei genitori ho sempre giurato che avrei fatto di tutto per andare in Nazionale”.

Conclude Vincenzo Grifo sul suo sogno di giocare l’Europeo

“Avevo un’offerta dalla Germania, il mio cuore però da sempre batte per l’Italia. Indossare la maglia azzurra è stata una gioia immensa. Bonucci, Chiellini e Insigne prima li vedevo solo in televisione, e davanti a uno schermo ho vissuto piangendo con la mia famiglia anche il Mondiale 2006. L’Europeo sarebbe un altro sogno grandissimo, ma prima devo fare gol e assist in Bundesliga”.

 

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