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Genoa, Prandelli: “La Var funziona, ora fa parte del gioco”

Subentrato a Ivan Juric sulla panchina del Genoa da poche settimane, Cesare Prandelli, ha commentato il suo ritorno in Serie A ai microfoni de La Gazzetta dello Sport. L’ex ct della Nazionale s’è soffermato anche sull’impatto che il VAR ha avuto sul calcio italiano in questi due anni.

Intervista a Prandelli

“Abbiamo cercato di organizzare le settimane come se ci potessero chiamare in ogni momento. Con i miei collaboratori non abbiamo mai smesso di guardare partite, giocatori, fare analisi. É chiaro che in questi mesi ho potuto gestire il tempo. Ho potuto ritrovare anche la semplicità del quotidiano. Perché ho faticato a trovare squadra? Non lo so, sinceramente non mi do una spiegazione e pure se ce ne fosse una, adesso è inutile fare polemica. É chiaro che quattro anni con la Nazionale ti fanno uscire da certi giochi, da certe dinamiche delle società. Non avendo avuto rapporti con direttori sportivi, presidenti ecc. è chiaro che tutto è più difficile. L’importante però è essere tornato. E con uno spirito positivo. Fuori dalla nebbia, nel sole.

Dobbiamo tutti assolutamente ritornare a lavorare sulla tecnica. E’ quella la poesia e la bellezza del calcio. Sono importanti i numeri. Dobbiamo saperli leggere. Da dieci anni la classifica dei giocatori di serie A capaci di saltare o liberare l’uomo è composta solo da stranieri. Il messaggio è chiaro, a volerlo intendere: dobbiamo ritornare, soprattutto nei nostri settori giovanili, ad insegnare la tecnica. Siamo diventati maestri di schemi, luminari di tattica, ma da un punto di vista tecnico non si lavora per affinare il talento. C’è un gruppo di giocatori già pronti per la Nazionale e ovviamente e giustamente convocati: Barella, Zaniolo, Chiesa, Bernardeschi, Romagnoli. Ce ne sono altri, parecchi. Noi fino a qualche anno fa avevamo il dubbio se far giocare Mazzola o Rivera, Del Piero o Baggio. Tutti giocatori che hanno esordito giovani in serie A”.

 

Prandelli sul Var

“Credo che ormai sia parte del gioco. Se non c’è, come in Champions, se ne sente la mancanza. Ma bisogna usarlo, senza esitazioni. L’anno scorso era così. Erano diminuite le punizioni, le ammonizioni,il pubblico ha imparato ad accettare il giudizio del VAR e tutte le squadre potevano sperare in una decisione più obiettiva del passato. Quest’anno, non so perché, hanno cambiato atteggiamento e sono tornati indietro. Il VAR si usa di meno. É un errore, ci saranno quest’anno molte più polemiche, se si continuerà così. Confido molto in Nicchi perché è una persona perbene, professionale, seria e poi il nostro gruppo di arbitri è il migliore al mondo. Non capisco perché siamo tornati indietro su una decisione secondo me storica che tutto il mondo stava guardando con grandissimo interesse. Eravamo all’avanguardia, per una volta. La VAR c’è, funziona, che venga usato senza esitazioni o timidezze”.

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