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Atalanta, Mancini: “Tante voci sul mio futuro, Materazzi il mio mito”

Il futuro di Mancini – Difensore goleador dell’Atalanta, Gianluca Mancini è una delle note più liete della squadra di Gian Piero Gasperini che ormai, ogni anno, sforna talenti italiani e non solo. Presente alla settima edizione della Junior Tim Cup – Il calcio negli oratori, il giovane difensore ex Perugia ha parlato della sua esperienza bergamasca e del futuro.

Il futuro di Mancini, parla il difensore

“All’inizio ero partito dietro nelle gerarchie del mister, poi Masiello si è infortunato e io sono stato bravo a sfruttare il momento. Esordire in Serie A a Firenze è stata la realizzazione del sogno di quando ero bambino, nella mia città e davanti ai miei genitori. Un’emozione indescrivibile.

Caratteristiche a anche un po’ di fortuna rende il difensore un goleador, ma io sono facilitato perché sono alto e perché ho compagni di squadra molto forti. Il mio idolo? Marco Materazzi. Sia per le caratteristiche tecniche che per il suo essere leader in campo. Vedere tanti bambini allo stadio mi emoziona, spesso gli adulti magari tirano qualche insulto, loro invece tifano con tanto amore. Da bambino il calcio era solo divertimento e passione, ho bellissimi ricordi.

Ma anche quando oggi ogni mattina vado al campo ho un sorriso a 102 denti! In Under 21 stiamo facendo bene e imparo dai colleghi a migliorarmi. Con la Spal sarà una partita importante per dare continuità alla classifica e se vinciamo arriviamo a uno scontro diretto col Milan. Il 2019 è iniziato nel migliore dei modi, restiamo attaccati al gruppo europeo poi si vedrà ma mai come quest’anno il campionato è complicato, ogni domenica è una battaglia, siamo un grande gruppo ma pensiamo partita per partita.

In andata il bel gioco c’è sempre sempre stato, il mercato l’ho vissuto bene, ci sono state solo voci di giornali ma di concreto ben poco. Adesso penso a fare bene sul campo, siamo una società forte anche se pure la Spal ha giocatori esperti. In difesa ora come ora il mister ci dice che siamo tutti titolari. Avere compagni forti per me è importante, poi c’è il mister che martella, ma il campionato è ancora lungo, sono passati solo sei mesi, ce ne sono ancora quattro davanti…”.

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