Serie Minori

Forlì, nome nuovo per la panchina: la situazione

Nel centro della sua Fano Giovanni Cornacchini sorride. Meno serioso di quando lo vedi in panchina, leggermente più rilassato

“Sono all’ottavo caffè. E sono un po’ nervoso e dispiaciuto perchè mi piacerebbe lavorare”,  confessa Jo Condor.

Lui d’altronde si è “licenziato”, dando credibilità ai discorsi che spesso faceva in conferenza stampa: “Non sono uno attaccato alla panchina”, “Per me contano i progetti”, “Sono un tipo istintivo”. Salutando la Fermana che pure avrebbe voluto trattenerlo fortemente, Cornacchini ha rispettato in pieno le sue tavole della legge. Anzi no, due su tre. “In effetti ci ho pensato troppo, per la prima volta sono stato riflessivo io che sono istinto puro – ammette -. Su due piedi avrei detto sì, poi però…”.

Cornacchini: “Rapporti con la Fermana? Sono rimasti ottimi”

Insomma, Jo Condor la decisione l’ha partorita lentamente, ponderandola. “I rapporti con la Fermana sono rimasti ottimi, io senza motivazioni? Non è questo, gli stimoli li ho sempre. Quando ho lasciato la Fermana non ho fatto nemmeno calcoli, dietro non avevo nessuno e ho fatto solo la persona seria. Magari al Recchioni non avrei avuto questi problemi, ma in passato mi sono scottato. A Gubbio in C avevamo preso dei calciatori di qualità ma che andavano aspettati perchè avevano avuto dei problemi, come Marchi, Pedrelli. Dopo poche partite sono stato mandato via, ma lì la piazza nemmeno mi voleva. A Bari, invece, dopo la vittoria della D mi hanno rivoluzionato la squadra prendendo sì giocatori forti ma senza criteri. In certi casi devi essere bravo a trovare le giuste soluzioni tattiche, ma dopo cinque gare sono stato esonerato”.

Cornacchini: “Ci siamo così salutati con rispetto reciproco”

Insomma, c’era qualcosa che bolliva nello stomaco di Giovanni, lui che le soluzioni le aveva individuate celermente per salvare la Fermana dell’anno scorso: 4-4-2 con Cognigni devastante e Neglia sull’esterno. Tornando alla diatriba estiva, spiega:“La Fermana mi avrebbe anche accontentato dal lato economico. Ma non sono un egoista. Ci siamo così salutati con rispetto reciproco. Mister Domizzi? Avrà la fortuna di trovare calciatori che lo seguiranno al 100%, sono uomini veri”.

Cornacchini: “Non sarĂ  una questione di categoria”

E sul suo futuro conclude, dicendo: “Vi faccio un esempio. L’anno che più mi è rimasto dentro è stato quello a Citta di Castello. Era Eccellenza Umbra…”.

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