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Sampdoria, per Di Francesco un fiasco a metà: l’esonero non è solo colpa sua

Una situazione di classifica davvero disastrosa quella in cui versa attualmente la Sampdoria. Con Di Francesco non si poteva più andare avanti, questo è vero, ma erano solo sue le responsabilità?

Esonero Di Francesco: un rapporto mai idilliaco con la Sampdoria

Poteva essere una di quelle situazioni da “rose e fiori”. Un allenatore che intendeva ripartire con entusiasmo dopo l’annataccia con la Roma e un ambiente carico e speranzoso di entrare finalmente in Europa League. A oggi, a quattro mesi di distanza, niente può essere considerato più lontano dalla realtà.

Una realtà che ha fotografato aspettative mai del tutto concretizzatesi. Sin dall’inizio infatti i presupposti per un mercato “alla Di Francesco” non si sono mai realizzati. Sia Ferrero che i dirigenti della Sampdoria hanno promesso mai e monti al tecnico ex Roma senza mai però consegnargli in mano una sola pedina da lui richiesta.

E’ vero che la grande forza di un allenatore è quella di amalgamarsi ai giocatori che ha e non viceversa, ma è pur vero che chi è arrivato non ha saputo nemmeno rimpiazzare a dovere chi è partito in estate. Per fare un nome, la partenza di Praet si è sentita molto in mediana, così come l’età avanzata di Quagliarella che in un attacco a tre è sembrato un pesce fuor d’acqua, come era d’altronde lecito aspettarsi.

La trattativa per la cessione societaria una scusante?

Se ai vari problemi di ambientamento di Di Francesco ci aggiungiamo anche la trattativa per la cessione della società da parte di Ferrero siamo a posto. Il patron blucerchiato è ancora dopo mesi e mesi in quella fase di pre-accorod che lascia tutti sul filo dell’indecisione. Giocatori, staff, tecnico in stato confusionale per via di una transazione societaria che potrebbe dar vita ad un nuovo Doria.

Tutte problematiche queste che vanno ad inserirsi in un contesto tecnico nel quale, dispiace dirlo, Di Francesco ci ha capito ben poco. Schieramenti completamenti diversi partita dopo partita, una difesa mai registrata ma soprattutto un feeling con l’ambiente mai del tutto sbocciato. Insomma, “storia di quello che poteva essere e che non sarà mai”.

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