Serie A

Da erede di Cristiano Ronaldo a flop: la triste parabola di Andrè Silva al Milan

Era stato il primo acquisto della breve era cinese al Milan. Strappato “in un blitz di due giorni a Oporto” dalla coppia Mirabelli-Fassone e presentato in pompa magna a Milanello, Andrè Silva sembrava un predestinato. Al costo di 38 milioni più bonus, il portoghese sembrava l’erede di Cristiano Ronaldo. Uno dei colpi più costosi della storia del Milan, secondo solo a Manuel Rui Costa prima dell’acquisto di Leonardo Bonucci (42 milioni). Dopo un prestito in Spagna, al Siviglia – dove pure non ha brillato, nonostante un inizio esplosivo – Andrè Silva passerà al Monaco a titolo definitivo.

Andrè Silva al Milan: gli esordi rossoneri

L’attaccante classe ’95 si presenta con una doppietta alla prima da titolare. Il palcoscenico non è quello delle grandi occasioni (4° turno preliminare di Europa League contro i macedoni dello Shkendija), ma i tifosi rossoneri già sognano dopo una stagione di alti e bassi con Bacca e Lapadula in attacco.

L’innamoramento prosegue ai gironi con 5 gol in due partite contro l’Austria Vienna. In campionato, però, Andrè mostra i limiti del suo inserimento negli schemi rossoneri: Montella prima e Gattuso poi preferiscono Nikola Kalinic, altro prodotto della faraonica campagna acquisti, e il giovane Patrick Cutrone. Alla fine della stagione saranno solo 6 le partite giocate da titolare, 2 i gol: una miseria rispetto ai 16 in 32 gettoni della stagione precedente in Portogallo. Unico acuto l’incornata vincente contro il Genoa al 95’ che riaccende (invano) le speranze dei milanisti per il quarto posto.



Il prestito al Siviglia

Il nuovo d.s. rossonero Leonardo, in accordo con l’attaccante portoghese, decide di provare la carta del prestito al Siviglia. Nelle prime uscite con i rojiblancos sembra rinascere: tripletta alla prima, 6 gol in 6 partite di campionato e titolo di Pichichi della Liga in inverno. Il suo exploit porta il d.s. andaluso, Joaquin Caparros, ad azzardare già a novembre un suo riscatto a 30 milioni. Un’operazione che non avverrà mai. Come nella sua avventura al Milan, Andrè Silva illude anche i suoi nuovi tifosi: la media realizzativa precipita e i rapporti con il club si incrinano fino ad arrivare alla conferenza stampa choc di Joaquin Caparros: “Chiedo al Portogallo, per amor del calcio, di non convocarlo per la Nations League.

Sarebbe un insulto al calcio. Credo che la Uefa debba investigare sui suoi referti medici. Come reagirebbero tutti i tifosi del Siviglia, tutto lo staff tecnico, i dirigenti, il nostro presidente vedendo Andrè Silva in campo per il Portogallo a giugno?”. L’allenatore mette addirittura in dubbio l’infortunio del portoghese, bloccato dal un problema al tendine rotuleo. La scappatella spagnola termina con un solo centro nel girone di ritorno.

Il ritorno al Milan e l’addio

Rientrato a Milano, Maldini e Boban lo inseriscono nel progetto Giampaolo in una disperata “operazione recupero”. Il giocatore parte per la tournée americana, ma Jorge Mendes, suo procuratore, ha già le idee chiare sul suo futuro. Al secondo giorno negli States il portoghese saluta i compagni e torna in Europa, destinazione Monaco.

Un’operazione che rappresenta una plusvalenza (ormai insperata) a bilancio di quasi 10 milioni, al netto degli ammortamenti, che fa risparmiare anche 12 milioni lordi di ingaggio alle casse rossonere.

E Cutrone?

La partenza di Andrè Silva con la regia di Mendes è solo il primo tassello del mosaico degli attaccanti rossoneri: in entrata Correa è ad un passo, in uscita Cutrone è finito nel mirino del Wolverhampton, una delle colonie del procuratore star.

Patrick avrebbe espresso le sue perplessità per la partenza, ma già altri due club della Premier e della Bundesliga sono pronti a fare follie per lui. Ad un mese all’inizio del campionato, il mercato del Milan è finalmente entrato nel vivo.

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio