Serie A

Eliminare i betting sponsors dal calcio, sì ma a quale costo?

Il mondo del calcio si prepara a dire addio agli sponsor derivati dal settore delle scommesse e molte squadre, spaventate dalla possibile perdita di milioni di Euro di ricavato derivato dalle pubblicità, stanno cercando alternative.

Pare infatti che il Ministro Di Maio sia sempre più convinto a proseguire con le nuova normativa presentata che vieterebbe in modo assoluto la presenza da parte degli operatori del settore del gioco d’azzardo sia nella sponsorizzazione sportiva che per le pubblicità televisive.

Tutto il settore calcistico è in allarme

Il settore delle scommesse investe oltre 200 milioni di Euro l’anno in pubblicità e, di questi, oltre 120 milioni sono indirizzati alle sponsorizzazioni sportive dove naturalmente il calcio è il principale beneficiario, soprattutto in Italia.

Solamente nel campionato di Serie A, sono 11 le squadre sponsorizzate da bookmakers. Troviamo ad esempio Snai che ha rapporti con Milan e Roma, Betfair che sponsorizza la Juventus; Planetwin365 che si presenta in Serie A sulla maglia del Napoli ed Eurobet, che è presente sulle divise di ben 5 squadre diverse. Infine abbiamo Bwin che, oltre ad essere stata sponsor per molti anni del campionato di serie B, ha vissuto sulla maglia del Milan ed è ora partner dell’Inter.

Facile capire dunque come Serie A e scommesse sportive siano collegate e la loro separazione possa creare qualche grattacapo per le società calcistiche.

Calcio in TV, problemi in vista anche per Sky

A peggiorare la situazione si aggiungono i problemi collegati ai diritti televisivi. Come molti sapranno, Sky si è accaparrata i diritti dopo una lunga lotta legale con Mediaset e punta a recuperare le spese soprattutto grazie ai vari milioni di Euro derivati dalle pubblicità legate alle scommesse che vengono mostrate durante le partite nel pacchetto calcio. L’agenzia Agipro conferma come la mancanza di introiti pubblicitari andrebbe a svalorizzare tutto il settore calcistico italiano: il cosiddetto “prodotto calcio”, basa molto del suo valore sulla pubblicità offerta. Le aziende mediatiche operanti sul nostro territorio saranno quindi obbligate a rivedere il budget destinato all’acquisto dei diritti televisivi dei campionati italiani. Serie A e B perderanno valore e saranno prodotti molto meno remunerativi.

L’impatto di questi cambiamenti non colpirà immediatamente il mondo del calcio poiché i nuovi contratti di Performa e Sky sono stati firmati poco tempo fa e non verranno rinegoziati. Il Manager italiano di Bwin ha commentato la manovra spiegando come una riforma basata su buone intenzioni e principi possa finire però per avere un effetto contrario a quello voluto viste le condizioni delle sponsorizzazioni nel calcio italiano.

La manovra in oggetti quindi rischia di creare non pochi squilibri. Si tratta di un provvedimento utile certo soprattutto in chiave politica, nell’ottica di contrastare la crescita del gioco d’azzardo e del betting sul calcio. Al momento, nonostante tutto sembra pronto per proseguire, la decisione finale ancora non è stata presa. Eliminare il settore scommesse da sponsorizzazioni TV e sport andrebbe ad intaccare le casse delle Stato portando ad una perdita di introiti di circa 700 milioni di Euro nei prossimi tre anni.

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