Serie A

Disabile Stadio San Paolo: gli steward umiliano il tifoso azzurro

Disabile Stadio San Paolo che è stato oggetto di un’umiliazione da parte dei diversi steward dell’impianto di Fuorigrotta dove gioca il Napoli di Carlo Ancelotti.

Disabile Stadio San Paolo, le offese degli steward dell’impianto azzurro

Un’umiliazione che avvenuta davanti alla figlia. Si tratta della storia di Antonio Medici, professionista di Benevento che nella giornata di giovedì si era recato al San Paolo per assistere a Napoli – Arsenal. Ecco quanto riportato da Repubblica: “Non può entrare con le stampelle, deve lasciarle qui”. Questo è quanto detto da un hostess al professionista beneventano.

Arrivato ai distinti superiori, Medici si è difeso dalle offese: “Ma l’hostess mi ha detto che non potevo entrare con le stampelle senza un supporto e quello era il regolamento. Quando le ho fatto presente che così mi offendeva, che non erano un accessorio e che senza le stampelle non sarei stato in grado di raggiungere gli spalti, i toni si sono accesi. È intervenuto un uomo vestito di nero a cui ho fatto presente che, sì, potevo anche non entrare ma che volevo il rimborso. Ma anche lui ha cominciato a sbraitare”.

“Così mi sono un po’ alterato. Lui ha detto di essere un poliziotto e mi ha chiesto i documenti. Non potevo tollerare tutto questo davanti a mia figlia, non ce l’ho fatta più e sono scoppiato a piangere. E anche lei, era molto spaventata. Sono intervenuti per prendere le mie difese anche due amici beneventani che ho incontrato lì per caso: l’avvocato Fabio Pannone e il presidente del mio ordine, io sono un commercialista, Fabrizio Russo. Ma senza risultato. Sono uscito fuori, volevo andar via”.

Quand’ero già vicino alla macchina, mi hanno raggiunti Pannone e una poliziotta che mi ha restituito i documenti: mi hanno invitato a calmarmi, smettere di piangere e a rientrare. Non volevo, ma alla fine sono tornato indietro. Sono entrato e quando mi sono seduto mi hanno portato via le stampelle: non potevo crederci, non potevo più muovermi. Sono stato altre volte al San Paolo, a Milano e a Benevento: mai hanno fatto storie del genere. Ora non penso andrò mai più allo stadio. Soprattutto non avrò mai più il coraggio di portarci mia figlia. Non si può essere mortificati così“.

 

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