Serie A

Scontri a Napoli, De Laurentiis: “I reietti si uniscono per fronteggiare le forze dell’ordine”

Anche Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli è presente in Prefettura per il comitato per l’ordine e la sicurezza straordinario, per fare il punto della situazione e calcolare una prima stima dei danni subiti. Il presidente degli azzurri, De Laurentiis, ha rilasciato delle dichiarazioni sugli scontri tra tifosi a Napoli, prima e dopo la partita con l’Eintracht, in conferenza stampa, riportate da Tuttonapoli: “Ringrazio Prefetto e Questore. A Francoforte la curva dei loro tifosi mi ricordava quelle della Serie C con tifo senza valore, un tifo ancestrale“.

Scontri tra tifosi a Napoli, De Laurentiis: “Bisogna regolamentare la frequentazione dello stadio”

Dissi a Marchetti: a me – continua il presidente del Napoli – mi multi per 30-40-50mila euro, a questi qui gli devi levare un milione. E lui: vedrai, non gli farò nulla. Il discorso qual è. Conoscete la sigla ACAB? Ci abbiamo fatto anche un film. I reietti si uniscono per fronteggiare le forze dell’ordine. Tutto quello che può essere racchiuso in un confronto tra tifoserie, in realtà è un pretesto per mettere a dura prova l’ordine costituito“.

Allo stadio ho visto uno spettacolo straordinario. Ci sono alcuni napoletani che dicono: non capiamo perché De Laurentisi sia così restrittivo, c’è troppo ordine allo stadio, prima si faceva più casino. Gli rispondo: fatelo a casa vostra il casino! Il tifo deve essere sano. Allo stadio ci vanno famiglie, bambini e adolescenti ai quali non bisogna far fare un giro di cocaina né di fumare marijuana né di far vedere un’arma o di far vedere che in fondo…il Napoli siamo noi. Perché è questo il leit motiv di 300-400 persone che ieri erano fuori come cani sciolti che ieri erano fuori appresso alle forze dell’ordine con la scusa di fronteggiarsi coi tedeschi. Vorrei si applicasse qui la legge inglese negli stadi, l’ho detto alla Meloni. Volete usiamo soldi per impianti poi devastati? Bisogna regolamentare la frequentazione dello stadio che deve essere un luogo sacro. Sono stato fiero di aver dato ieri l’immagine di uno stadio da calcio inglese”.

Sulla Uefa: “Non commento la Uefa, parlerò della Uefa alla fine del campionato, non posso permettermelo ora. La Uefa si rappresenta da sola con i suoi signori. Basta pensare a Parigi l’altro anno, il mio capo della comunicazione era lì e ha rischiato la vita. Bisogna cambiare tutto“.

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