FOCUS TCN – Ah, da quando Baggio non gioca più

Crisi calcio italiano. Roberto Baggio compie 56 anni e il Cuneo vince 20 a 0 con il Pro Piacenza, giocando in 11 contro 7. Sembrerebbero due eventi lontani anni luce l’uno dall’altro, ma in realtà sono due fotografie del calcio italiano: una gloriosa, l’altra segnale di un sistema che non può più andare avanti.

La crisi del calcio italiano, dalla Svezia a Piacenza

Parafrasando una frase detta da Marco Bucciantini nel salotto di Sky Calcio Show: “La Nazionale è solo la vetrina, é l’integrità del suo sistema a dimostrare la salute della federazione“. In estate avevamo avuto i primi segnali con due campionati, quello di Serie B e quello di Serie C, in stallo fino a novembre a causa di iter giudiziari infiniti, che non permettevano di definire la regolarità delle competizioni. Poi ieri il colpo di grazia: una squadra in fallimento manda in campo 7 Primavera e un dirigente, per evitare l’esclusione dal campionato, che ora pare inesorabile.

Da quel famoso 13 novembre 2017 è passato un anno e mezzo, e le parole che sono state dette sono tante, ma soprattutto si è parlato di una rivoluzione dal basso, partendo dalle giovanili. Ma forse è il professionismo a dover cambiare, a dover prendersi le proprie responsabilità e a dare il buon esempio, per demolire un sistema che pare ormai marcio, ritornando a fasti di quando Baggio vinceva il pallone d’oro, e tutto il mondo ci invidiava.