Serie A

Napoli, Spalletti: “Lo Scudetto è qualcosa che esce dagli schemi. C’è potenziale per aprire un ciclo”

Luciano Spalletti, tecnico del Napoli, ha parlato in conferenza stampa, per presentare il match di domani sera contro l’Udinese, valido per la 33esima giornata di Serie A. Di seguito le sue parole.

Napoli, le parole in conferenza stampa di Spalletti alla vigilia del match contro l’Udinese

Sul suo percorso all’Udinese in passato: “Io ne ho molte di persone a cui sono legato affettivamente. Quando torno indietro a quello che è stato il mio percorso, ci sono molto squadre dove sono rimasto tanti anni. Quando si dice che ho un carattere difficile, la cosa stride un po’. Fui chiamato quando la squadra aveva difficoltà, riuscimmo a salvarci, l’anno dopo mi lasciarono andare da un’altra parte, per poi riprendermi l’anno successivo e rimasi 4-5 anni e questo mi fece legare rapporti con l’attuale direttore Pierpaolo Marino. Sono d’accordo con lui che questo Napoli sia ripartito dai livelli della Serie C. Lui è un conoscitore di calcio. Gianpaolo Pozzo e Gino Pozzo, è gente che mi ha dato tantissimo, mi davano consigli di continui. Poi ho avuto come giocatore Sottil, e si vedeva che lui avrebbe avutor un futuro importante come allenatore. Già ai tempi dell’Udinese era quello delle discussioni in campo. Era uno dei leader della squadra. Ho ricordi bellissimi e mi fa piacere incontrarli adesso in un momento determinante della nostra storia del calcio”.

Sui giocatori: “Da un punto di vista mio. Io ho saputo sin dall’inizio che avevo a che fare con un squadra di puro sangue e mi fa piacere che in poco tempo hanno fatto vedere a tutti quello che è la loro qualità e il loro carattere. Secondo me questo Scudetto, se avvenisse, è qualcosa che esce dagli schemi, un evento di cui ne trarrebbero i vantaggi non solo Napoli città, ma tutti quelli che sono gli addetti a questo sistema, e i nostri calciatori lo meritano, però c’è da fare questi ultimi metri, che diventa la cosa più difficile, si continua a fare come sempre fatto, sapendo che dopo andrà rifatto. Nessuna divagazione, deconcentrazione, nessuna sguardo che ci porti fuori di quello che deve essere la nostra volontà”.

Sulla prima cosa venuta in mente questa mattina: “Vengo sempre di riflesso alla gioia che tu puoi dare agli altri, ragionando così ti costringe poi a prendere il meglio di quello che sono i comportamenti che devi avere, perché in tutto questo periodo abbiamo visto, come i nostri tifosi vedere , gente dispiaciuta, è una cosa che ti mortifica, è una cosa che non vorresti che succedesse. Vedi la gente felice e ti nutri, è questa è la cosa più importante, è sempre quel pensiero lì, di vedere la gente felice. Già domenica, il pubblico mi ha fatto capire, quale sia l’impresa che stiamo portando a termine. E’ quello che sognavo da quando sono arrivato, di vedere uno stadio pieno di bandiere, colore azzurro, con molti bambini dentro, e poi tutti insieme a coinvolgere gli altri, perché deve essere la festa di tutti”.

Sull’Udinese: “Noi siamo sempre un po’ timorosi, insicuri, perché a volte le scelte che fai, durano pochi secondi e te le porti indietro a tutta la vita, in base a quella che è la conseguenza. Ti vengono sempre i pensieri, però c’è anche la considerazione di quanto fatto fino adesso, la squadra ha sempre creato eventi nuovi eventi nelle partite. Quello che non dobbiamo perdere è il nostro atteggiamento, di potersi misurare contro qualsiasi avversario. L’Udinese sa fare tante cose, Sottil è uno che ha già esperienza, perché già in campo era allenatore. Hanno questa fisicità, sono una delle squadre che arrivano con più uomini dentro l’area avversaria a livello europeo. E ci sarà da prendere atto e da stare attenti. Però poi il timore è un’altra cosa”.

Sul rinnovo: “ Io devo essere soddisfatto prima con me stesso, aldilà di quello che sono i discorsi che fanno con gli altri. Se io saprò dare al Napoli tutto quello che merita. Se ce la faccio di essere all’altezza. Io devo sempre con me, prima. Sono nelle condizioni di poter dare quelle che merita, se non lo so sono, devo fare un passo indietro, il fatto di avere avuto, la disponibilità di questo tempo, di aver avuto la necessità di lavorarci a testa basso dentro, per me è ciò che mi ripaga aldilà del successo finale che può dipendere dalla cattiva sorta o buona sorta, debbo essere sempre convinto che le cose che mi succedono passano da quella che è la mia volontà di ricerca di lavoro, di impegno aldilà delle persone che incontro e degli eventi che succedono e se riesco a lavorare nella maniera corretta, però è chiaro che poi, vincere uno scudetto al Napoli sarebbe una cosa extra, super lusso che da un punto di vista sportiva, mi farà stare comodo”.

Sul futuro: “Ci sono ancora da fare altre belle cose, secondo me più belle assai del contratto. Di completare questo discorso, che ancora non è completato, poi penseremo a festeggiare, perché se succedesse sarebbe giusto, e poi rimettersi in gioco domandarsi la stessa, sono nelle condizioni al pubblico di dargli quello che merita, e poi da lì si parte”.

Sul perché venire al Napoli: “Quando sono arrivato al Napoli ho firmato secondo voi per quale motivo? Per portare uno stipendio a casa? Sono un fortunatissimo, una bistecca al giorno riesco a mangiarla per tutta la mia vita, Dunque la risposta è una sola. L’anno scorso per essere arrivato terzo mi avete attaccato gli striscioni che dovevo andare via. C’è chi si diverte a criticare, poi c’è da capire che se chi lo fa tiene al Napoli o meno. Però è naturale venire qui per vincere. Quando si accetta Napoli devi fare risultati, io sono venuto convinto di poter fare qualcosa di importante. Poi non so se ci riuscirò o no, ma la convinzione iniziale era quella, bella chiara. Non quella di fare un soggiorno a Napoli perché è una città bellissima e stimolante. Secondo me la bellezza di Napoli la vedo più io che voi, perché ci siete dentro. Mentre chi arriva un giorno all’improvviso resta folgorato”.

Sull’ipotesi di aprire un ciclo: “Vedo le potenzialità poi dipenderà dal mercato, dalle cose che riusciremo ad organizzare. Davanti agli occhi miei ho una buona squadra davanti che ha prospettiva futura e può dare un seguito ai risultati ottenuti”.

Su Kvaratskhelia: “E’ un calciatore stupendo, magnifico e delizioso. Un top player, nonostante la sua età. Lui deve imparare ancora tanto e quando lo farà diventerà micidiale, un super calciatore. In questo pensiero, però, c’è un ragionamento di collettivo. Nel gol subito contro la Salernitana, Osimhen sta attorno alla palla da attaccante e non da difensore. Quando trovi un terzino come Di Lorenzo non puoi pensare solo al dribbling che devi fargli. Serve un discorso di atteggiamento da completare per essere una squadra forte”.

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