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Fiorentina, Commisso “il magnifico”

A sentire le parole “proprietà americana”, qualche giallorosso (e non solo), potrebbe storcere il naso. Ma se si valicano i confini del Lazio, e si prosegue fino alla cupola del Brunelleschi, queste parole sono diventate una benedizione, dopo un anno di dantesco Inferno.

La New Fiorentina di Rocco Commisso

Ammettiamolo: al sentire la sua parlata un po’ americana, un po’ italiana e un po’ meridionale, conclusa sempre da un “Okay“, abbinata a quel suo aspetto da “zio d’America” , un po’ tutti abbia riso, compreso il sottoscritto. Eppure il talento manageriale di Rocco Commisso si è fatto vedere subito. Come prima cosa, o meglio impresa, per ora è riuscito a trattenere Chiesa, quando a maggio era già con un biglietto di sola andata per Milano o Torino, fate voi. Secondo, contro tutto e tutti, a confermato Montella in panchina e per ora i risultati, seppur prestagionali, gli danno ragione.

Infine, non meno importante, il mercato. L’arrivo di Boateng ha dato sicuramente una nuova identità alla squadra viola, che ora ambisce a ben altre zone rispetto al poco dignitoso piazzamento dell’anno scorso. Ai posteri andrà l’ardua sentenza, ma come inizio per ora non c’è male.

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