Chelsea, Abramovich ferma i lavori per il nuovo stadio. Che ne sarà di Conte e Sarri?

Chelsea Abramovich: la decisione scaturita da un visto negato

Antonio Conte potrebbe restare prigioniero a Londra, Maurizio Sarri senza una panchina. Ci sono dubbi, rumours, ricostruzioni da ieri in Inghilterra dopo la decisione del milionario russo di sospendere i piani di costruzione del nuovo stadio del club londinese, 60mila posti a sedere per oltre un miliardo di sterline di investimento. Tutto questo scaturito dal fatto che il governo russo ha deciso di non rinnovare il permesso di soggiorno a Roman Abramovich. Un gesto di ritorsione verso una nazione che non gli consente così di lavorare liberamente.

La decisione dello Stato sarebbe stata dettata dalla tensione diplomatica tra Regno Unito e Russia in seguito al tentativo di avvelenamento della ex spia russa Sergei Skripal a Salisbury. Attraverso un comunicato il club londinese ha spiegato la decisione di posticipare i lavori di costruzione con “l’attuale clima non favorevole per gli investimenti”. Una decisione inattesa dal momento che pareva ormai certo che il Chelsea, nel giro massimo di un biennio si sarebbe trasferito a Wembley per il tempo necessario per completare la ristrutturazione dello Stamford Bridge.

Sebbene il club abbia fatto intendere che la svolta negativa sullo stadio non andrà a toccare i piani di rafforzamento nel mercato estivo e che Abramovich non venderà il club, il rischio di ridimensionamento è concreto. Per risolvere il contratto con Conte servirebbero circa 20 milioni di euro e della clausola rescissoria per liberare Sarri dal Napoli ne scrivono da settimane non solo i quotidiani italiani e britannici. Il tempo per saldare la sua clausola è scaduto e per portarlo a Stamford Bridge, Abramovich forse dovrà accomodarsi al tavolo con De Laurentiis. E il risultato positivo, in questo caso lo sconto, non è assicurato, con i Blues segnalati sulla meno costosa pista Blanc. Oppure, come scrive il ‘Telegraph’, ancora con Conte in panca.