Serie A

Uefa, Ceferin: “Il fuorigioco è soggettivo anche al VAR”

In una lunga intervista al quotidiano inglese “Mirror”, il presidente della Uefa Ceferin ha parlato anche del VAR, dando un’opinione tutt’altro che banale, con annessa una proposta di rivoluzione che potrebbe cambiare il futuro del gioco.

Ceferin sul VAR

“Ormai, nel calcio di oggi, se hai un naso lungo sei in posizione di fuorigioco.  Anche le linee sono tracciate dagli arbitri al Var quindi è un disegno un po’ soggettivo di criteri oggettivi. Ecco allora la nostra proposta, di cui ne discuteremo con la nostra divisione arbitri: ci deve essere una tolleranza di 10-20 centimetri.  Tutti i migliori allenatori delle squadre europee, quando il nostro capo degli arbitri Rosetti ha mostrato un caso di fallo di mano, si sono divisi: la metà ha detto si, l’altro metà invece no. La regola non è chiara: in Inghilterra il Var non viene quasi mai controllato, in Italia viene controllato per mezz’ora in ogni episodio. E’ un casino. Personalmente non sono un grande fan del Var, ma sfortunatamente, se diciamo che non lo usiamo più, veniamo uccisi. Ci sta se non fischi un fuorigioco se è di un centimetro perché il significato del fuorigioco è che bisogna trarre qualche tipo di vantaggio”.

Arma a doppio taglio

Eredivisie Var

Una soluzione sicuramente interessante, ma che nasconde molte insidie. Sulla carte potrebbe sembrare un’innovazione straordinaria, ma nei fatti sul campo potrebbe andare ad aumentare le già non poche polemiche che ci sono ora. Facendo un esempio molto concreto, pensiamo al fallo di mano: la regola nuova di per sé è stata fatta per renderla più comprensibile, ma in realtà ha aumentato la confusione negli attori che scendono effettivamente sul terreno di gioco.

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