Serie A

Calciopoli, per Giraudo non è finita: ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo

La ferita di Calciopoli, per i personaggi principali che l’hanno vissuta sulla loro pelle come Giraudo, non è mai finita, tant’è che l’ex a.d. della Juventus si è rivolto alla Corte europea dei diritti dell’uomo. Per colui che era uno dei tre attori di quella che fu denominata la “triade”, assieme a Moggi e Bettega, non è ancora detta l’ultima parola.

Giraudo fa ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo per Calciopoli

Un ulteriore ricorso per via di Calciopoli. Stavolta non è la Juventus a voler proseguire la battaglia legale per quanto accaduto in quella calda estate del 2006, ma Giraudo. In quei tempi l’a.d. dei bianconeri è stato condannato con la massima pena: sospensione a vita.

Secondo Giraudo l’Italia ha violato l’art. 6 della Convenzione (che garantisce l’accesso a un tribunale precostituito per legge e il diritto ad un giusto processo). La Federazione sarebbe stata colpevole di aver istituito una commissione illeggittima che aveva il compito di dover giudicare lui e gli altri dirigenti nel processo Calciopoli.

 

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