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Inter, Nainggolan: “Non sono un bad boy, infanzia difficile a causa di mio padre”

Intervistato da France Football, il centrocampista dell’Inter, Radja Nainggolan, ha parlato della sua personalità e della sua difficile infanzia che lo ha portato ad essere il giocatore che è oggi.

Le parole di Nainggolan

“Posso dirmi una persona normale. Non un bad boy come molti mi etichettano. Non ragiono da calciatore o personaggio pubblico. Posso camminare nei peggiori quartieri e vivere in maniera normale. Posso accettare i favori che si fanno ai giocatori, ma non vuol dire che li cerco. Faccio la spesa al supermercato, posso bere un bicchiere e fumarmi una sigaretta con serenità. Anche un calciatore può fumare, anche se non fa un lavoro ‘normale’. Nascondendoti per una cosa, vuol dire che ne hai altre da nascondere. Non ragiono così”.

L’ infanzia

“Sono molto fiero delle mie origini anche se non mi hanno concesso vita facile, anche per via di mio padre. Gli ho dato una seconda possibilità nel mio viaggio in Indonesia ma le cose non sono andate molto bene. Di indonesiano non ho molto, ma non per questo rinnego le mie origini. Mi sento originario di Anversa, mentre come calciatore mi reputo italiano come giocatore da un punto di vista tecnico e tattico”.

Le qualità da calciatore

“Ho molte qualità ma non eccello in nessuna. Il mio stile mi permette di dare tutto per i miei compagni”.

La famiglia

“Nei primi tempi a Piacenza guadagnavo mille euro al mese. Il minimo, ma non per me e la mia famiglia. Cerco di garantire un buon livello di vita a tutti i miei familiari. Mi ispiro a mia mamma, mancata qualche anno fa. È stata la persona più importante della mia vita. Non aveva molto, ma mi ha dato tutto facendo tanti sacrifici. Ora ho un forte legame con mia sorella gemella. Lei è omosessuale ed è felice. Questo mi basta. Accetto tutti, è il mio modo di vedere le cose”.

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