Curiosità

Chievo, commovente intervista al figlio di Pellissier: “Voglio vedere giocare te papà”

Guerriero in campo, antidivo fuori. Sergio Pellissier è l’emblema di un calcio che man mano sta sparendo e a 39 anni ha ancora la forza di scendere sul terreno di gioco dando tutto quello che ha. In una bellissima intervista a Sky Sport, l’attaccante del Chievo si è confrontato col figlio Matteo: “Io voglio vedere giocare te, papà, non voglio vedere gli altri”.

Bella parole seguite da quelle dell’attaccante, concentratosi anche sui fatti di campo: “Noi non ci arrendiamo, il Chievo non è finito solo perché non arrivano i risultati, non molleremo mai”. Poi, rivolgendosi al figlio: “Non te lo aspettavi che ti avrei chiamato?” e la pronta risposta di Pellissier jr: “Non pensavo avessi segnato tu, credevo fosse Meggiorini. Papà, come hai fatto a farne così tanti?”. La replica di Sergio: “Mi sono impegnato tanto, allenato tanto, e ho sempre avuto tanta voglia di segnare. Il mio ruolo e la mia professione mi porta a dover fare tante reti – vedi Matteo – se non faccio gol non gioco, quindi devo assolutamente segnare”.

Gol e ritiro

“Sono 110 in Serie A… e uno in B! Forse sono un po’ di più in B (22, ndr), ma l’importante è dare sempre il massimo. Smettere? Sì, ci ho pensato. Quando ti impegni tanto ma capisci di essere l’ultimo a ricevere fiducia allora ti fai delle domande. Ma alla fine è sempre stato il mio orgoglio che ha vinto su tutto il resto. Non ho mollato, non mollerò mai e vorrò continuare a dimostrare il mio valore. A tutti quelli che dicono che sono vecchio, che non dovrei più giocare, che dovrei lasciare posto agli altri? Dico che non saranno loro a decidere, ma lasciare il calcio sarà solo una scelta mia”.

Un toccante abbraccio e il ritorno su Ventura: “Una scelta sua, e che va rispettata, vero, ma quello che non doveva fare era rovinare l’ambiente. In quel momento mi sentivo in dovere di dire qualcosa, alla squadra, ai tifosi e alla società. Il Chievo non è mai finito e non molleremo. Retrocederemo? Pazienza, ma lo faremo come Chievo, tutti uniti”. Tutto prima di un altro abbraccio con Matteo.

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