Serie A

Bonucci: “Se ci fermiamo ancora, giusto non assegnare lo scudetto”

Bonucci: “Se ci fermiamo ancora, giusto non assegnare lo scudetto”. Intervistato da Walter Veltroni, l’ ex Milan dice la sua sul momento delicato del calcio italiano.

Bonucci: “Io spero che si arrivi alla fine normale del campionato”

In una intervista rilasciata a Walter Veltroni per la Gazzetta, Leonardo Bonucci, d’accordo con il suo presidente, Andrea Agnelli, spiega: “In caso di nuovo stop del campionato non si deve assegnare lo scudetto, se non già aritmetico. Se non fosse così nascerebbero un sacco di storie, polemiche, ricorsi”

Bonucci: Io non sono favorevole ad altre ipotesi oltre lo stop”

Sulla possibilità di altre ipotesi, il difensore bianconero aggiunge: “Io non sono favorevole ad altre ipotesi. Se ci si ferma, meglio finirla lì e non assegnare nulla. Speriamo di arrivare al 2 agosto e decretare un vincitore. Sperando sia la Juve”.

Bonucci: “Allegri? Bravissimo a gestire lo spogliatoio”

Sul suo ex allenatore, dice: “Allegri è bravissimo a gestire lo spogliatoio, i momenti più difficili di una stagione, a far capire alla squadra come gestire il tempo di un match. Lui, nei suoi cinque anni, in questo è stato un maestro. Sarri è un meticoloso, appassionato di tattica, a cui piace far giocare bene la squadra”.

Bonucci: “Ha avuto l’umiltà di capire le dinamiche di questo collettivo”

Inoltre su Allegri, aggiunge: “Ha imparato anche lui, in questi mesi di Juve, cosa significa stare nel mondo bianconero, in cui, per l’esposizione, non viene mai perdonato nulla. Da quando è con noi ho visto una crescita importante. Ha un gran bagaglio di conoscenze calcistiche ma ha saputo mettersi in discussione. Sono stato piacevolmente sorpreso, davvero. Abbiamo contatti quotidiBonucc iani, momenti di confronto. È uno che vuole migliorare”.

Bonucci: “Ho conosciuto al Milan persone belle, tra cui Gattuso”

Impossibile non parlare del suo anno travagliato al Milan: “Fu un anno difficile per me. C’erano stati screzi e io, alla fine, specie dopo la sconfitta in Champions, ho preso una decisione poco lucida. Però devo dire che quella scelta, che certo mi ha condizionato la carriera, mi ha migliorato come uomo. Quei mesi al Milan mi hanno consentito di guardarmi dentro e capire che il mio posto era nella Juventus”. 

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