Serie A

Fiorentina, Boateng contro il razzismo: “Sto organizzando una task force”

A pochi giorni dalla partita tra Hellas Verona e Fiorentina, match in cui un settore destinato agli scaligeri resterà chiuso per i ‘buu’ a Mario Balotelli, Kevin Prince Boateng ha parlato della sua lotta contro il razzismo in un’intervista al Corriere della Sera: “Non mi basta che dopo gli insulti venga impedito l’accesso a una parte di tifosi. Mi auguro che il pubblico qualcosa abbia imparato e non replichi più certi atteggiamenti”.

Boateng contro il razzismo: le soluzioni dell’attaccante

“Le società devono pagare per il comportamento dei loro tifosi con la squalifica del campo. Oppure, se necessario assegnare la sconfitta a tavolino. E poi negli stadi si dovrebbero installare più telecamere per individuare chi compie certi gesti. Noi giocatori dovremmo garantire maggiore tranquillità all’arbitro affinché anche davanti alla pressione del pubblico abbia la forza di dire “non si gioca più””.

“Sto organizzando una task force mia con eventi, coinvolgendo altri calciatori. Sono stufo, la gente non capisce come si sentono Balotelli, Boateng o Koulibaly quando tornano a casa. Noi siamo soli. Divento pazzo quando sento commenti del tipo “tanto guadagni 5 milioni”, addosso restano cicatrici che non si possono cancellare”.

“La situazione è peggiorata rispetto a quella partita tra Milan e Pro Patria nel 2013. All’epoca giocavamo un’amichevole, ora un comportamento del genere si dovrebbe ripetere se necessario in una gara di campionato. Rispetto ad allora girano ancora più soldi e sempre più bambini ci osservano. Occorrono misure più drastiche”.


Boateng ai Signori del Calcio


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