Serie A

Milan, Bennacer: “Devo migliorare sui cartellini, certe ammonizioni le ho prese inutilmente”

Arrivato in sordina, Ismael Bennacer si è preso le chiavi del centrocampo del Milan, nonostante la giovane età. L’ex Empoli si è raccontato a Sportweek, il settimanale della Gazzetta dello Sport. Il classe 2000 ha le idee molto chiare, e sa benissimo dove deve migliorare.

Bennacer sul Milan

Dall’Arsenal all’Empoli fu un bel salto all’indietro? Con gli inglesi avevo ancora quattro anni di contratto, ma io vado dove mi vogliono davvero. Non conoscevo Empoli, ma ho accettato di scendere dalla Premier alla Serie B italiana perché quello è stato il club che mi ha voluto più di tutti. Allo stesso modo ho fatto col Milan: l’ho scelto per la sua storia, ma più ancora perché il suo progetto era il migliore per me”.

Sui cartellini: “Mamma mia… Questo è un aspetto da migliorare del mio gioco. Sono, come si dice, irruento. Troppo aggressivo. Certe ammonizioni le ho prese davvero per niente”.

Sui tifosi: “No, è che sento l’importanza di questa maglia, a San Siro i tifosi spingono e tu vuoi aiutare di più la squadra, sempre di più. Voglio dare tutto, e quando vuoi dare tutto finisci che non pensi. Invece un calciatore deve sempre pensare, prima di fare”.

“Non ho colleghi da idolatrare. Li ammiro, ma se incrocio Cristiano Ronaldo o Messi non vado in processione a rendergli omaggio. Non per presunzione, ma perché, al contrario, la mia religione mi chiede di essere umile e discreto. E insegna che anche Ronaldo e Messi sono uomini come gli altri. Quando con l’Empoli giocai per la prima volta contro lo juventino, a fine partita molti miei compagni andarono a chiedergli un selfie. Io no”.

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