Serie A

Milan, Bennacer: “Juve possiamo batterti, non siamo il Lecce”

Con l’arrivo di Stefano Pioli sulla panchina del Milan, Ismael Bennacer ha via via trovato sempre più spazio. Domenica alle 20:45 i rossoneri saranno impegnati nella difficile trasferta di Torino dove ad aspettarli c’è la Juve di Sarri; su con il morale per l’ex Empoli, che nonostante la difficoltà dell’incontro non si abbatte e mantiene uno spirito positivo e fiducioso.

Bennacer su Juve – Milan: il centrocampista rossonero si apre ad una lunga intervista

“Possiamo batterli. La Juve è la Juve ma noi siamo il Milan, non il Lecce. Se loro, Juve e Lecce, hanno pareggiato, noi possiamo vincere. Basta avere lo spirito giusto”.

Sul momento:

“In questo momento sto bene e mi dispiace per come quella partita è finita. In passato ho fatto anche la mezzala ma ora, da un anno e mezzo, gioco davanti alla difesa. Un tempo in cui ho imparato tante cose ma ancora troppo poco per dire che vado bene così: so di dover essere più leader, di dover parlare di più come impone il mio ruolo. Devo saper suggerire ai miei compagni le indicazioni migliori, devo capire come gestire i momenti difficili. Oggi parlo già tanto, in campo visto che fuori sono uno silenzioso, ma devo farlo ancora di più. E poi, devo crescere tatticamente, nella ricerca della palla, nel sapermi liberare dalla pressione”.

Bennacer su Juve - Milan

Su Pioli:

“Rispetto a Giampaolo, Pioli è più aggressivo, più vicino a noi, ci parla in continuazione. Mi ha parlato anche da solo, mi ha spiegato cosa vuole da me: mi ha detto di prendere più tempo quando ho la palla, di non verticalizzare sempre, di gestire meglio i tempi di gioco”.

Sulla squadra:

“Con la squadra mi trovo molto bene. Nello spogliatoio quello che parla di più è Pepe Reina, che ha grandissima esperienza. Biglia mi ha preso con sé dopo gli errori che avevo commesso contro la Fiorentina. Mi ha detto di aver rivisto il momento in cui procuro il rigore, che ha notato come all’inizio io segua l’azione, poi mi fermi e poi riparta ancora. Mi ha detto proprio questo, di non fermarmi mai, che in certi casi si fa e non si pensa. Lucas gioca nel mio ruolo e mi è di grande aiuto. Come Romagnoli, il nostro capitano”

Sugli obiettivi:

“Nel calcio contano i dettagli, se fai un errore condizioni anche il compagno e così via. Forse c’è stata in generale poca concentrazione. Ma lo sappiamo e ne siamo dispiaciutissimi. Il Milan è il club storico per eccellenza, dobbiamo tirarci su soprattutto per i tifosi. Il momento è duro ma il nostro compito è lavorare e guardare avanti. Obiettivi? Arrivare più in alto possibile, il più vicino alle prime posizioni. Senza dire di più ma sapendo che nella nostra testa l’idea della Champions League e dell’Europa League c’è”.

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio