Serie A

Ancelotti sul Napoli: “Restano i big. Juventus? Il suo dominio finirà”

Carlo Ancelotti sul Napoli, con il tecnico della squadra partenopea che ha rilasciato una lunga intervista a La Repubblica. L’allenatore ha toccato diversi temi: dalla squadra al suo modo di vivere a Napoli sino alla Juventus rivale degli azzurri.

Ancelotti sul Napoli, le parole del tecnico a La Repubblica

Si parte da cosa l’ha convinto ad accettare il Napoli: “Ho sposato e condivido il progetto di un club che è ai vertici in Italia ed è protagonista in Europa, ma che allo stesso tempo non può pagare 10 milioni d’ingaggio a un giocatore. De Laurentiis tiene sempre i conti a posto e non gli chiederò di far saltare il banco. Ci sono altri modi per vincere: possiamo dimostrarlo. Mi trovo molto bene, per ora è la soddisfazione più grande. Il feeling reciproco non era scontato: con la società sto lavorando in sintonia, la città mi ha subito conquistato“.

Napoli città di mare: “Non avevo mai vissuto in una città di mare. Di Napoli si ha una immagine parziale, bellissima cartolina, con i suoi problemi. La sto scoprendo abbastanza funzionale, sarò fortunato ma non vedo mai tanto traffico. E la gente mi rispetta, non è invadente se mi incontra in strada o al ristorante, a dispetto dei luoghi comuni”.

Su chi dice che Napoli è solo Gomorra: “Seguo la serie in tv, ma a Napoli non respiro questa atmosfera. In Italia c’è la tendenza a enfatizzare i personaggi negativi, come il Padrino. Gli americani esportano i loro eroi, invece: Superman, Batman. Siamo sempre il Paese più bello del mondo, con troppe contraddizioni. Non riusciamo a sviluppare il nostro potenziale e c’è poco senso civico. La scarsa cultura può essere concausa delle discriminazioni. Siamo più maleducati che razzisti”.

Napoli che ha sposato in piano Ancelotti: “De Laurentiis mi vorrebbe qui a vita, ma posso dargli garanzie psicofisiche per 8 anni al massimo. Il tempo passa e da rimbambito in panchina non mi ci vedo…”. In questi otto anni magari per vincere qualcosa: “Meno, siamo più vicini. Ho una squadra già ben strutturata e con margini di crescita, anche se giovane. Nei ruoli cardine siamo a posto, la spina dorsale è robusta: due portieri di valore, una difesa affidabile con un fenomeno come Koulibaly, il centrocampo ben strutturato con Allan, Zielinski e Fabian, pedine di spessore in attacco. Siamo destinati a crescere, con investimenti mirati e fatti in sintonia col club”. 

Sulle possibili permanenze e addii: Certo, il Napoli non è costretto a vendere e tanto meno a realizzare plusvalenze. Koulibaly da qui non si muove”. Sulla questione strutture: “Uno stadio di proprietà ti dà dei vantaggi, ovvio. Ma non è un problema solo di Napoli, anche se nel calcio italiano qualcosa si muove ed è pronto ad agire pure De Laurentiis. Per un privato da solo è difficile, però. Il presidente ha bisogno dell’appoggio delle istituzioni e della città. Sul resto il club è a posto. Il nostro centro sportivo è funzionale e il settore giovanile ben strutturato: intorno a noi c’è un bacino importante, lo sfrutteremo sempre meglio”.

Il distacco dalla Juventus è di 15 punti: “Ho già detto che sono troppi: nessuno aveva mai avuto la continuità di questa Juve, perciò siamo stati più competitivi in Europa. Gli 8 scudetti di fila raccontano un dominio assoluto: la A è in linea con Ligue 1 e Bundesliga. Ma quest’egemonia diminuirà, le milanesi verranno fuori”.

Ancelotti è pronto ad approfittare di un calo della Juventus: “Per forza. Ad approfittare del calo della Juve dovrà essere in primis il Napoli, altrimenti sarà una nostra grave mancanza”. Riguardo la Superlega: “No, lo sport in Europa è diverso da quello americano, la meritocrazia va mantenuta. Se una squadra vince la B, deve passare in serie A. Bisogna dare questa possibilità a tutti. Il metodo Nba non è praticabile”.

La Juventus punta su Cristiano Ronaldo per vincere la Champions, ma Ancelotti non ha dubbi: “Se la giocano in quattro: Barcellona, Juve, Liverpool e City”. Sull’Europa League: “Dico Arsenal, Chelsea o Napoli”.
Sulla doppia sfida contro l’Arsenal: “Carichi, questo sorteggio ci ha ridato motivazioni. Sarà un duello incerto e molto equilibrato, dal pronostico difficile. Bisogna orientare la qualificazione all’Emirates Stadium”. In dubbio la presenza di Albiol: “Torna in Italia lunedì, già pronto. Potrebbe farcela, insomma, ma non vogliamo forzare. Ci proveremo per il ritorno al San Paolo. L’unico fuori gioco è Diawara”.

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