Serie A

Serie A, Sconcerti analizza: “Juventus scusa di tutti, fossi nei bianconeri mi incazzerei”

Intervenuto ai microfoni di Calciomercato.com, il giornalista ed opinionista Mario Sconcerti ha fatto il punto sul momento storico del campionato di Serie A, con la Juventus padrona indiscussa da sette anni a questa parte.

L’analisi di Sconcerti

“A me sembra che la Juventus stia diventando la scusa di tutti. La Juve vince è non fa sentire nessuno colpevole. É diventata fuori competizione per definizione. Perdere dalla Juve è ormai quasi naturale e quasi accettato. E vale per tutto il campionato. Il problema è che le società si sentono autorizzate a non scommettere, a non investire. Si fa il possibile per restare in A per garantirsi la spartizione dei soldi televisivi. Sono otto anni che va così. Otto anni sono due generazioni nel calcio. E’ un tempo eterno. La conseguenza? I diritti televisivi oggi sono di fatto pagati dalla Juventus. La differenza è talmente tanta che nessuno ha più voglia di investire per tentare di accorciarla.

Il vero snodo è stato Calciopoli. La grande Juve attuale nasce nei nove anni nel passaggio tra l’Avvocato e Umberto Agnelli, dall’ultimo scudetto di Trapattoni nel 1986 a quello di Lippi nel 1995. Un tempo che per la Juve è un’eternità. Tutto questo ha costretto la Juve ad una accelerazione forte. E lì nasce la spinta che poi porta a Calciopoli, cioè ad una forzatura prima di tornare a vincere. Calciopoli – e quello che ne consegue in casa Juve – costringe Inter e Milan a investire molto per approfittare del vuoto di potere. E però le fa scoppiare. L’investimento diventa la goccia che fa traboccare il vaso. Non ce la fanno più, né Moratti e né Berlusconi, e lui stesso in queste ore l’ha detto. Io fossi la Juventus mi incazzerei perché vorrei avversari più forti. Del resto Andrea Agnelli dice che ‘Il prodotto italiano non mi fa aumentare il valore del mio marchio’, e ha detto tutto”. 

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