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L’ allarme coronavirus suona anche per gli arbitri

L’ allarme coronavirus suona anche per gli arbitri. Come cambia la settimana (e il portafoglio) dei fischietti dopo i casi di positività tra i calciatori

L’allarme coronavirus suona anche per gli arbitri

La positività al coronavirus per alcuni giocatori della Serie A ha delle ripercussioni anche sugli arbitri e costringe alcuni suoi componenti alla massima attenzione.

La positività di Rugani mette in allarme l’ arbitro Guida, gli assistenti Meli e Carbone, il IV ufficiale Maresca. Causa positività di parecchi blucerchiati, è sotto osservazione MssimValeri che ha diretto Sampdoria-Verona, con gli assistenti Costanzo e Villa e il IV uomo Massimi.

Infine Udinese-Fiorentina, dove la positività di Cutrone, Pezzella e Vlahovic, mette a rischio Michael Fabbri, più Tolfo, Imperiale e Piccinini. La situazione, al momento, vede utti i coinvolti in autoisolamento presso le rispettive abitazioni, osservando le restrizioni valide per tutti i cittadini.

Coronavirus: che cosa succede in caso di comparsa di sintomi

In caso di comparsa di sintomi, scatterebbero ulteriori precauzioni: la separazione dalle famiglie per evitare l’eventuale diffondersi del contagio e, ovviamente, l’esame del tampone. Non risultano a rischio gli arbitri impegnati in sala VAR, mai entrati in contatto con i calciatori positivi al Covid-19.

Questa sosta forzata cancella quella che, fatti salvi gli impegni infrasettimanali degli internazionali, è la settimana tipo di fischietti e assistenti, scandita da allenamenti obbligatori il martedì, mercoledì e venerdì presso i poli arbitrali scelti in base alla sezione di provenienza.

Arbitri: tabelle personalizzate stilate dal Prof. Castagna

Agli arbitri non resta che tenersi in forma autonomamente grazie alle tabelle personalizzate stilate per loro dal prof Carlo castagna, dal 2007 preparatore di arbitri e assistenti di Serie A e B. Corsa all’aperto (ovviamente in solitudine viste le attuali restrizioni) oppure tapis roulant ed esercizi fisici in casa.

Va, inoltre, anche aggiunto che una eventuale cancellazione del campionato (al momento non prevista) o la soluzione dei playoff con conseguente riduzione del numero di gare, comporterebbe per gli arbitri mancati guadagni.

Non verrebbe intaccata la parte fissa (che varia dai 45 mila agli 80 mila euro lordi a stagione in base al curriculum), ma verrebbero meno i compensi legati alle singole partite. Un arbitro di Serie A incassa 3800 euro lordi a gara più rimborsi. A scendere, ci sono 1500 euro per il VAR, 1000 per gli assistenti.

Comunque, tra precauzioni antivirus e allenamenti, gli arbitri lavorano per essere pronti nel momento in cui il calcio potrà ripartire.

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