Champions League

Napoli – Milan, Adani: “Raddoppi fondamentali su Kvara. Leao non lo prendi”

Daniele Adani, ex difensore e opinionista di Rai Sport, ha analizzato il match Napoli-Milan alla Gazzetta dello Sport. Di seguito uno stralcio delle sue dichiarazioni.

Adani ha analizzato la gara Napoli-Milan di Champions alla Gazzetta dello Sport

Sulla partita Napoli-Milan: “Il Milan uscito indenne e lo ha fatto nell’unico modo in cui poteva: facendo densità nei propri 30 metri, ma soffrendo poco e “pizzicando” ogni tanto l’avversario con ripartenze micidiali. Il Napoli ha calciato tanto, ma nel primo tempo non è mai stato pericoloso. Il Milan, invece, ha usato bene il corpo, ritrovando il piacere del duello fisico, difendendo alla grande. La squadra di Pioli ora si sente forte anche quando la palla ce l’ha l’avversario e il perché ha un nome e un cognome: Rafael Leao“.

Su Kvaratskhelia: “Diciamo che hanno dovuto giocare due partite all’opposto. Kvara era costantemente raddoppiato, sia a San Siro che al Maradona, non aveva mai spazi per affondare: ci è riuscito un paio di volte, con giocate individuali d’alta scuola, ma peccando poi nella conclusione. Sono stati molto bravi Diaz e poi Messias, ma anche Krunic, nel dare sempre una mano a Calabria, a sua volta molto bene nei duelli.

Su Leao: “Ha sfruttato una caratteristica che mette tremendamente in difficoltà il Napoli: partire nello spazio tra Rrahmani e Di Lorenzo, mandando fuori fase entrambi. Io penso sia il motivo principale del perché la squadra di Spalletti soffra così tanto i rossoneri. Si è anche sacrificato ogni tanto. Ma quando dico che i rossoneri sanno di poterti far male anche quando non hanno la palla è proprio perché hanno un calciatore eccezionale a campo aperto. E possono permettersi di isolarlo, tanto lui parte così, a cento all’ora e non lo prendi“.

Su Osimhen: “Il portiere francese, Tonali e Leao siano stati gli uomini dello scudetto lo scorso anno. Maignan è strepitoso, uno dei tre migliori in Europa nel ruolo per completezza, mentalità e modernità. È mancato per cinque mesi e si è visto quanto conti per il Milan“.

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